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Lo scorcio dell'VIII e gli inizi del IX secolo segnarono nell'alto Adriatico una fase di intenso confronto politico e diplomatico tra Franchi e Bizantini, gli uni impegnati nel tentativo di imporre la loro supremazia sull'area istriano-dalmata e pannonica, gli altri decisi alla tenace difesa dei propri interessi nella regione. È sullo sfondo di questi avvenimenti che il patriarca Fortunato di Grado intraprese una politica di spregiudicate alleanze che avrebbe dovuto garantire la salvaguardia degli interessi della sua Chiesa, schierandosi con l'una o con l'altra parte ogniqualvolta il mutamento degli scenari "internazionali" mettesse a repentaglio il perseguimento di tale obiettivo. Il "testamento" di Fortunato, di cui si presentano qui una traduzione e un commento, costituisce una fonte di eccezionale interesse e fascino per la ricostruzione della parabola politica e umana di questo personaggio e di un capitolo di cruciale importanza nella storia dell'Adriatico altomedievale.